
di Umberto Sarcinelli – Chi sperava di vedere una goleada e un’Udinese scintillante alla prima amichevole stagionale, poteva tranquillamente rimanere a casa. Chi, viceversa, voleva verificare lo stato iniziale della preparazione di una squadra ancora incompleta, ha tratto confortanti indicazioni. L’Optajia/Abbazia sul campo di Fagagna si è dimostrata una test impegnativo e probante. Squadra militante alla seconda serie croata, la squadra di Bogolin è già avanti nella preparazi0one, presenta molti gi0ovani e soprattutto ha un’organizzazione tattica e di gioco disciplinata e attenta. Rujaic schiera una formazione con Pizzarro e Bravo in attacco, a centrocampo il nuovo arrivato Camara e Barillari con Atta e Karlstrom a giocare a tutto campo e Brenner in supporto alle punte. In difesa soluzione a quattro con Solet e Palma centrali con a fianco Ezinbhue e Kamara. Si vede subito che la preparazione atletica e la brillantezza è ancora lontana da una forma accettabile, ma la squadra esegue bene i movimenti e mostra attenzione, pur nelle mi decisioni, a svolgere i temi tattici, in particolare il possesso palla finalizzato alle verticalizzazioni. IN questo senso Bravo e Atta sono a loro agio, Pizarro, ancora appesantito, meno. Brenner, sul quale si puntano gli occhi per verificarne forma e soprattutto propensione al gioco di Runjaic, lascia ancora qualche dubbio, ma è suo al terzo minuto il passaggio illuminante in area per Atta che non ha difficoltà a battere il portiere Prskalo.
L’Udinese sembra accontentarsi, controlla col gioco, cerca un pressing alto, bada a tenere palla e costruire azioni con logica geometrica, ma scarsa preparazione non consente di chiudere le azioni. Oltretutto mancano Thauvin e Davis, cioè il vero potenziale d’attacco udinese. L’Opatjia approfitta quindi degli errori bianconeri e al 34′ la difesa si fa sorprendere da una combinazione che porta Stojanovic a calciare un diagonale che sorprende Okoye.
L’Udinese sembra non accusare il colpo e al 41 Bravo si segnala con una spettacolare sforbiciata dal limite che sfiora la traversa.
Nella ripresa Runjaic cambia tutta la squadra inserendo praticamente tutti i giocatori a disposizione. Giocano Paffundii e Bayo in attacco, con Ekkelenkam a supporto, a centrocampo Lovric e Zarraga con Ballarini, mentre la difesa davanti a Sava vede schierati Kabasele e Buta centrali con Modsto e Zemura ai lati. La manovra sembra più fluida, con gli avversari schiacciati nella loro metà campo. Bayo si muove bene, ma non riesce a trovare la stoccata sottoposta, Pafundi è ancora lontano dalla brillantezza consueta, a differenza di Ekkelenkamp già a suo agio; al 17′ con un tiro da lontano di Horvat colpisce la traversa. Traversa anche per Zemmura, al 38′, che si conferma ottimo tiratore. L’Udinese preme molto, Prskalo e poi Pezelj non posso o stare tranquilli, anche se la precisione dei bianconeri non è certo da record, e davanti a loro la difesa fa letteralmente muro, al 41′ l’ultima occasione da gol è per Pejicic (subentrato a Modesto) che calcia alto dopo aver superato due avversari in dribbling.
Una buona amichevole che lascia Runjaic soddisfatto prima della partenza per il ritiro austriaco di Lienz.