di Umberto Sarcinelli – Ancora una sconfitta per l’Udinese, la seconda consecutiva, ma questa volta, contro i campi0ni d’Italia uscenti la squadra di Runjaic ha molto da recriminare. Prima di tutto per una difesa d’emergenza a causa delle assenze di Kristensen e Giannetti, quindi un approccio alla gara timido, a clamorosi errori difensivi e infine, ma non ultimo, la scarsa direzione arbitrale di Sacchi. A questo quadro va aggiunta la situazione psicologica di Okoye, preso di mira, poco prima della partita, dagli insulti via social della ormai sua ex fidanzata. E il risultato lo si è visto a 57 secondi dall’i9nizio della partita quando il portiere bianconero si è fatto sfuggire una debole e prevedibile tiro di Frattesi condendo all’Inter un clamoroso vantaggio. La squadra di Inzaghi si è così trovata nelle condizioni ideali per giocare la partita di Udine, praticamente iniziando la gara con il vantaggio di un gol contro un’Udinese frastornata, ma non abbattuta. La reazione è forse tardiva, ma i bianconeri riescono a tessere gioco, nonostante gravi errori in fasi di ripartenza e soprattutto a centrocampo che mettono in apprensione la difesa, graziata in più occasioni dalla scarsa precisione dei nerazzurri.
Al 34′ l’Udinese pareggia meritatamente quando un cross di Zemura, dopo un’azione di calcio d’angolo trova kabasele pronto a colpire di testa battendo Sommer. Sull’onda dell’entusiasmo i bianconeri insistono e costringono in affatto il parto arretrato interista, ma al terzo minuto di recupero, un altro evitabile errore bianconero porta Lautaro a segnare dopo un lungo digiuno.
Nella ripresa l’Inter dopo un minuto trova il vantaggio: Kabasele manca una respinta dando via libera a “El Toro” che non manca la doppietta. Udinese ormai ko? No, Runjaic sta lavorando alla c crescita della squadra per inserire i nu0vi acquisti e per far “digerire” al tutti la sua impostazione del gioco, comunque i friulani iniziano a costruire azion9, a mantenere il possesso palla, a trovare gli attaccanti che si propongono in profondità e anche la difesa trova un suo equilibrio. Un cenno a Touré, l’ultimo arrivato, 206 centimetri di muscoli: inizia impacciato, fa valere il suo fisico, ma con il trascorrere dei minuti mostra anche una propensione tattica e il senso della posizione. Al debutto anche Atta che comincia a imporre la sua personalità a centrocampo, senza strafare, ma con ordine e disciplina tattica.
Rujaic immette forze fresche, come Brenner e Lucca. Quest’ultimo dimostra la sua concretezza e la sua crescita segnando il gol che riapre la partita, vincendo un contrasto con Darmian e involandosi verso Sommer, infilato da un preciso diagonale.
Udinese sconfitta, tutti la considerano una lezione per il proseguo del campionato. In casa contro il Lecce, il primo esame per verificare quanto appreso contro l’Inter.