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di Umberto Sarcinelli – La partita è finita con un pareggio, ma il vero gol, che può valere il salto di qualità nel campionato l’Udinese lo segna al 40′ della ripresa, quando Alexis Sanchez entra in campo0 per sostituire Thauvin. E i 23 mila dello stadio salutano con un boato l’esordio in campionato del “nino maravilla”. In quel momento la squadra bianconera è preda della delusione di essere stata rimontata dai due gol di vantaggio, ma l’entrata del “7” cancella ogni tristezza, la speranza di un futuro di radioso divertimento è troppo forte.
La partita era iniziata nel segno del virus: quello che ha colpito Kristensen prima del fischio d’inizio e ha costretto Rujanic a rimanere negli spogliatoi per tutto il primo tempo, Quindi in campo Bjiol, fugando ogni timore prudenziale mentre il resto della formazione rimane quello di Monza. I tifosi del Torino, dopo un omaggio al grande Giampaolo Ormezzano iniziano un incessante coro “Cairo devi vendere, vattene”, che si zittisce solo con i gol della rimonta. Il Torino ha un punto debole nei calci piazzati su quattro angoli battisti dai bianconeri incassa due gol. Il primo, almeno 40′ è un inserimento di Tourè che nessuno granata vede appostato in area nonostante i suoi 206 centimetri di altezza, e la beffa per i difensori è che segna di piede, con la gamba sinistra che si allunga neanche fosse il famoso Tiramolla dei fumetti. Il secondo arriva dal calcio d’angolo di Thauvin, all’8′ della ripresa con Lucca che imbatta imparabilmente di testa Milinkovic Savi. La contrarietà di Vanoli viene avvertita da tutto lo stadio.
Ma la serie degli errori vede protagonista anche, e forse soprattutto, l’Udinese, con i soliti svarioni a centrocampo che innescano situazioni molto pericolose. Sei minuti dopo il doppio vantaggio una serie di incomprensioni in area dei bianconeri, una certa mancanza di attenzione e comunicazione, la distrazione su una mischia che vede Lucca andare a terra, consente a Adam di trovare uno spiraglio nel muro di gambe e infilare l’angolino alla sinistra di Sara. Il gol galvanizza il Toro, anche se l’Udinese non sembra abbattuta. L’arbitro Fourneau è fiscale nel punire la fisicità bianconera, anche se i falli non sono evidenti. Ancora dieci minuti e il canovaccio di errori difensivi si ripete inesorabilmente da parte bianconera: Ricci raccoglie una corta respinta e indisturbati trova scoperto l’angolo nella prima di Saba.
Runjaic fa un triplo cambio, inserendo Abankwah, Kamara e Atta al posto di Tourè, Lovric e Zemura, tatticamente non cambia nulla, ma c’è quella freschezza che potrebbe produrre i tre punti in classifica. Non avviene perché il Torino recupera la sua proverbiale aggressività e prende l’iniziativa a centrocampo. Runjaic, saggiamente cerca solidità nella sua squadra, troppo volte il finale è stato fatale all’Udinese e un punto è sempre prezioso. Quindi niente tridente da sogno Thauvin, Lucca, Sanchez, ma una decina di minuti per far sognare i tifosi con Alexis.