di Umberto Sarcinelli – Chissà quale torto il Friuli bianconero ha fatto al dio Eupalla. Oppure quanto sono potenti i suoi rivali nel togliere la mano protettiva del “dio breriano” sulla squadra di Pozzo? Risposta non c’è, se non nel mondo fantastico di Fortuna. L’Udinese ha subito l’ennesimo pareggio nel campionato, contro la Viola che dovrebbe essere colore nefasto per gli spettacoli, ancorché sportivi. Dura lotta del condottiero Cioffi e dei suoi baldi giocatori contro l’imponderabile casualità calcistica. Eppure, i crismi di una vittoria friulana allo stadio Franchi c’erano tutti, a cominciare dalla disposizione in campo dei bianconeri che recepiva alla perfezione i dettami di Sun Zu: farsi acqua per essere dappertutto, farsi canna per piegarsi al vento e non spezzarsi. La Fiorentina è una delle squadre che ha la maggior percentuale di possesso palla, l’Udinese glielo ha lasciato spargendosi però come acqua sul campo, impantanando, con raddoppi di marcatura i facitori di gioco quando oltrepassavano la metà campo. A quel punto era facile per i bianconeri recuperare palla e ripartire veloci, con gli avversai impantanati. La concretizzazione di questa tattica è efficace già al 10’ quando Lovric conquista il pallone e lo porta avanti aiutato da Lucca. Ranieri indugia e lo sloveno mostra di poter battere a rete con grandi risultati anche di sinistro: gol a filo di palo. Fiorentina irretita, Udinese in controllo, ma con la colpa grave di non raddoppiare e mettere al sicuro il risultato. Nell’undici di Cioffi nessuno gioca male, eccelle Lovric a tutto campo, Samardzic si sacrifica annullando le linee di passaggio avversarie, come Wallace, Lucca è più che un perno e Pereyra è dappertutto. Eupalla salva la Viola quando Terracciano va a bloccare un tiro, li pallone gli sfugge e colpisce il palo rientrando magicamente in campo fra le sue braccia. Eupalla non c’entra nulla, invece, per gli errori sottoporta degli attaccanti bianconeri. Il primo tempo sembra annunciare il trionfo dell’Udinese di Cioffi, ma la ripresa ripresenta gli incubi di questo campionato: il pareggio. Dopo il mancato gol di Pereyra, splendidamente messo davanti a Terracciano da Lucca, al 10’ (un contrappasso?) il subentrato ex Faraoni, sostituto di Kaiode, annullato da Kamara, fin da indisturbato un cross in area, Beltran è il più lesto a colpire di testa e mandare il pallone dove Okoye non può arrivare. Il “Franchi” sente il destino volgere verso i suoi colori, ma l’Udinese non si scompone, continua a lasciare alla squadra di Italiano il possesso palla (alla fine sarà 70% a 30) e a riprendere pazientemente il canovaccio del primo tempo. Entrano Success, Embosele e Thauvin al posto di Lucca, Festy e Samardzic e Cioffi ridisegna l’attacco arretrando Pereyra e schierando un inedito tridente d’attacco. L’effetto è lo splendido gol del francese su cross di Embosele e velo di Success. L’Udinese ha battuto gli dei del pallone? No, perché Italiano fa giocare Nzola, posseduto dal fuoco sacro del riscatto per il quale ha rinunciato alla Coppa d’Africa. All’87’ Ferreira, uno dei migliori in campo, allarga istintivamente un braccio in area proprio mentre Beltran calcia verso la porta. Irrati al Var avvisa subito Pairetto (non lucidissimo) è rigore. Nzola non aspetta l’esito del controllo televisivo per impossessarsi del pallone e poi trasformarlo in gol. E’ l’87’, Eupalla lascia che il tiro di Bonaventura colpisca il palo. Anche gli dei hanno il senso della giustizia.
FOTO: I bianconeri, a Firenze in maglia arancione, festeggiano il gol di Lovric
FOTO: I bianconeri, a Firenze in maglia arancione, festeggiano il gol di Lovric